Collection Ken Loach
Collection Ken Loach
Una collection dedicata a Ken Loach, maestro del realismo sociale e voce dei più fragili e dei meno abbienti, nonché storico esponente del movimento di contestazione conosciuto come Free Cinema. Con il suo stile inconfondibile, Loach esplora le vite di persone comuni, intrappolate tra le ingiustizie sociali e le lotte quotidiane. Dall’Inghilterra degli anni ‘60 al mondo globalizzato degli anni ‘90, Loach dipinge un ritratto crudo e sincero dell’umanità.
Poor Cow (1967) – Esordio cinematografico di Ken Loach, dopo anni di successi in televisione. Un ritratto toccante e realistico di una giovane madre, interpretata da Carol White, divisa tra l’amore per due uomini, lo scapestrato e violento Tom (John Bindon), padre di suo figlio Johnny, e il dolce Dave (Terrence Stamp), che vivono al margine della legge. La donna lotta per trovare una via di fuga, per sé e per il figlio, da una vita fatta di scelte dolorose e condizionata dalle difficoltà sociali. Basato sull’omonimo romanzo di Nell Dunn.
Fatherland (1986) – Klauss Dittemann è un cantautore d’opposizione della Germania dell’Est che decide, nel 1985, di rifugiarsi a Ovest, come aveva fatto suo padre, anch’egli musicista e dissidente, molti anni prima. Ma Klauss si renderà ben presto conto che l’Occidente con il suo sistema capitalistico non è meno oppressivo dei regimi comunisti.
Riff-Raff – Meglio perderli che trovarli (1991) – Uscito di prigione dopo una condanna per furto, Steve riesce a trovare lavoro in un cantiere edile. Il film, una potente denuncia sociale, affronta le precarie condizioni dei lavoratori dell’edilizia attraverso il consueto sguardo ironico e realistico di Loach. Tra amicizie nate sul lavoro e difficoltà quotidiane, emergono le lotte di una classe operaia costretta a convivere con l’assenza di sicurezza e di tutele sociali.
Piovono pietre (1993) – Bob, fervente cattolico e disoccupato, desidera regalare alla figlia Coleen un abito per la sua prima comunione. La sua condizione economica precaria lo costringe a un’infinita serie di peripezie per trovare il denaro necessario, ma anche a riscoprire il senso della propria dignità di uomo e di padre. Un’opera di rara intensità emotiva che si colloca tra i capolavori del cinema di Ken Loach. Vincitore del Premio della giuria al Festival di Cannes.
Ladybird Ladybird (1994) – Maggie ha avuto quattro figli da relazioni difficili; tutti le sono stati sottratti dai Servizi Sociali. Quando incontra Jorge, un rifugiato politico, si apre per lei uno spiraglio di speranza. Con lui, un uomo gentile e integro, Maggie comincia a credere nella possibilità di spezzare il circolo vizioso di abusi e violenza che ha segnato la sua vita. Un film duro e commovente, che affronta i temi della resilienza e della ricerca di redenzione.
La canzone di Carla (1996) – George Lennox, autista di autobus a Glasgow, stringe un legame profondo con Carla, una rifugiata nicaraguense in fuga dal suo passato. Insieme intraprendono un viaggio verso il Nicaragua, devastato dal conflitto tra il governo sandinista e i Contras, per confrontarsi con i traumi personali e collettivi che li accomunano. Un intenso racconto di amore, memoria e resistenza in un contesto di lotta politica. Presentato in anteprima al Festival di Venezia.