Collection Guy Debord
Collection Guy Debord
Una collection dedicata a Guy Debord, filosofo, cineasta e teorico della società dello spettacolo, tra i fondatori dell’Internazionale Situazionista, che riunisce diversi movimenti artistici europei per formulare una critica profonda al sistema capitalistico e all’industria culturale. Attraverso un uso sperimentale e rivoluzionario del linguaggio cinematografico, Debord ha decostruito il cinema tradizionale, trasformandolo in uno strumento di critica sociale e politica. I suoi film sono manifesti visivi che interrogano la cultura di massa, il capitalismo e le dinamiche del potere, sfidando lo spettatore a riflettere su una società sempre più alienata.
- Hurlements en faveur de Sade (1952) Il primo film realizzato da Guy Debord. Un’ opera che rompe ogni convenzione narrativa: un film senza immagini, composto da schermi neri e bianchi, alternati a dialoghi, citazioni da romanzi o dal codice civile e silenzi. Presentato il 30 giugno 1952 al Ciné-club d’Avant-garde di Parigi provocò subito scandalo.
- Sur le passage de quelques personnes à travers une assez courte unité de temps (1959) un cortometraggio semi-autobiografico di stampo situazionista che esplora le origini dell’avventura rivoluzionaria vissuta da Debord e dei suoi amici nel 1952. Un’opera che incarna lo spirito di un movimento nascente, in cui sperimentazione artistica e sovversione culturale si intrecciano, gettando le basi per una nuova estetica della ribellione.
- Critique de la séparation (1961) Un collage di fumetti, fotografie formato tessera, articoli di giornale e immagini tratte da altri film, coerentemente con la sua filosofia, Debord approfondisce il concetto di “détournement” (deviazione, sovversione), che raggiungerà il suo apice dodici anni dopo nella sua opera più significativa.
- La société du spectacle (1973) Il capolavoro di Debord, basato sul suo libro più famoso. Un film saggio che anticipa con lucidità il ruolo dominante dei mezzi di comunicazione di massa nel controllo sociale e analizza come il sistema economico capitalista abbia trasformato i lavoratori in consumatori, utilizzando collage di immagini e citazioni per denunciare la spettacolarizzazione della vita e il dominio dei media.
- Réfutation de tous les jugements, tant élogieux qu’hostiles, qui ont été jusqu’ici portés sur le film ‘La société du spectacle’ (1975) Guy Debord risponde alle reazioni suscitate dalla sua opera La Società dello spettacolo, rivolgendosi sia ai sostenitori che ai detrattori del suo lavoro.
- In girum imus nocte et consumimur igni (1978) Un atto d’accusa al cinema, formulato dallo stesso regista attraverso un montaggio di immagini tratte dai film di Sternberg, Welles ed Errol Flynn. Il medium cinematografico emerge qui come generatore di malinconia e di un profondo senso di perdita, intrinsecamente legato all’inesorabile scorrere del tempo.